Assistenza all’infanzia: più detrazioni nel 2025

A partire dal 2025 potrai richiedere il rimborso delle spese per l “assistenza all” infanzia.
Puoi detrarre dalle tasse le spese per l “assistenza all” infanzia. In base alle regole attuali, puoi detrarre i due terzi delle spese di assistenza all “infanzia, fino a un massimo di 4.000 euro per figlio, come spese speciali. Sono ammissibili le spese per i servizi di assistenza a un bambino appartenente al tuo nucleo familiare che non ha ancora compiuto 14 anni o che non è in grado di mantenersi da solo a causa di una disabilità fisica, mentale o psicologica verificatasi prima dei 25 anni. Le spese per le lezioni, l” insegnamento di abilità speciali e le attività sportive e ricreative non sono detraibili. In particolare, le spese per un asilo nido o una baby-sitter sono detraibili.
Come misura di politica familiare a partire dal 2025 la limitazione di due terzi delle spese a 80 % delle spese e l “importo massimo delle spese di assistenza all” infanzia deducibili come spese speciali a 4.800 per bambino sarà aumentato.
Un suggerimento di PepperPapers per te:
A questo proposito, è bene ricordare che le spese per la cura dei figli possono essere considerate come spese speciali ai fini fiscali solo dalla persona che le ha sostenute. Questo vale anche per i genitori single nel modello di parità alternata (in cui il bambino viene accolto in entrambi i nuclei familiari in misura approssimativamente uguale), come ha stabilito la Corte fiscale federale nella sentenza del 10 luglio 2024 (caso numero III R 1/22).
In pratica, in questi casi, entrambi i genitori devono pagare le spese di custodia dei bambini in proporzione ed entrambi i genitori devono assegnare congiuntamente gli assegni familiari e l’importo dello sgravio per i genitori single secondo i loro desideri. Inoltre, la Corte Federale Fiscale ha stabilito in questa sentenza che l’assegnazione esclusiva dell’importo dello sgravio per genitori single a un solo genitore è legale anche nel caso del modello di alternanza della parità.
Se i beneficiari non si accordano reciprocamente sull’importo dello sgravio, quest’ultimo spetta alla persona a cui viene versato l’assegno. L’importo dell’assegno per lo stesso figlio viene sempre concesso a un solo avente diritto per lo stesso mese, anche se più aventi diritto soddisfano i requisiti per la sua concessione; non è previsto il frazionamento.