Il congedo parentale UE conta ai fini della pensione

Il BSG ha sentenziato: i periodi di educazione dei figli in Austria aumentano la pensione di vecchiaia standard tedesca - altrimenti verrebbe violata la libertà di movimento all “interno dell” UE.
Pubblicato da Patricia Lederer 09.05.2025 um 08:00 Uhr

BSG: I periodi di educazione dei figli in Austria aumentano la pensione di vecchiaia standard tedesca

Nella sentenza del 27 marzo 2025 (caso n. B 5 R 16/23 R), il Tribunale Sociale Federale (BSG) ha stabilito che i periodi di educazione dei figli compiuti in Austria devono essere presi in considerazione per il calcolo della pensione di vecchiaia standard tedesca. La ricorrente aveva versato i contributi obbligatori al regime obbligatorio di assicurazione pensionistica in Germania prima di trasferirsi in Austria e successivamente aveva versato un contributo volontario dopo il suo ritorno.

Punto controverso: la considerazione dei periodi di educazione dei figli all’estero

Il ricorrente ha chiesto una pensione di vecchiaia standard più elevata all’assicurazione pensionistica federale tedesca, tenendo conto dei periodi di educazione dei figli trascorsi in Austria. Il convenuto ha respinto la richiesta. La ricorrente ha vinto il suo ricorso.

BSG: Interpretazione del § 56 SGB VI in conformità con il diritto europeo

Secondo il tribunale, l “obbligo di tenere conto dei periodi di educazione dei figli in Austria deriva da un” interpretazione estesa dell “articolo 56 SGB VI in linea con il diritto europeo. Di conseguenza, i periodi di educazione dei figli trascorsi in altri paesi dell” UE devono essere considerati nel calcolo come se fossero stati compiuti in Germania.

Base: Libertà di movimento nell’UE

Il Tribunale Sociale Federale ha sottolineato che la richiedente non deve essere svantaggiata solo perché ha esercitato il suo diritto alla libertà di movimento all’interno dell’Unione Europea. Se i periodi di educazione dei figli in Austria non fossero stati presi in considerazione nel calcolo della pensione, ciò avrebbe comportato uno svantaggio rispetto a chi ha trascorso l’intera vita lavorativa esclusivamente in Germania. Tale disparità di trattamento non sarebbe compatibile con il divieto di discriminazione previsto dal diritto dell’UE. I periodi maturati in altri Paesi dell’UE devono quindi essere trattati come se fossero stati maturati in Germania.

(BSG, sentenza del. 27.3.2025 – B 5 R 16/23 R, non ancora pubblicata; secondo il rapporto di data)

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Patricia Lederer
L'autrice e amministratore delegato di PepperPapers

Patricia Lederer è un avvocato specializzato in diritto tributario, commerciale e societario. Lederer è specializzata in diritto tributario nazionale e internazionale e in diritto penale tributario. Si occupa di verifiche fiscali, indagini fiscali e rappresenta i clienti in procedimenti giudiziari presso i tribunali fiscali nazionali, la Corte fiscale federale, la Corte costituzionale federale e la Corte europea dei diritti dell'uomo.
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