Spese di viaggio durante gli studi? Molti lasciano soldi in giro!

Premessa: quali spese di studio sono riconosciute dall’ufficio delle imposte?
Se stai seguendo un secondo corso di formazione o di studio parallelamente al tuo lavoro, spesso puoi dedurre i costi come spese legate al reddito nella tua dichiarazione dei redditi, cioè come spese sostenute per lo sviluppo professionale continuo.
Sono comprese anche le spese di viaggio per raggiungere l “università o l” istituto scolastico. Tuttavia, in questo caso si fa una distinzione:
- Per i programmi di studio a tempo pieno, l “università è considerata la cosiddetta ‘prima sede di lavoro’. In questo caso, può essere riconosciuta solo l” indennità di distanza, ovvero 0,30€ per viaggio di sola andata.
- Nel caso di viaggi legati al lavoro (ad esempio per corsi di formazione) o corsi di studio part-time, è possibile detrarre l’intero costo effettivo del viaggio, ovvero 0,30€ per ogni chilometro percorso andata e ritorno.
Ma quando esiste esattamente un programma di studio a tempo parziale? Il Tribunale Federale Fiscale (BFH) ha chiarito questa questione nella sentenza del 24 ottobre 2024 (caso n. VI R 7/22).
Il giudizio in dettaglio: BFH rafforza gli studenti
La sentenza riguardava un uomo che non lavorava ma era iscritto come studente part-time all “università a distanza di Hagen. Nella sua dichiarazione dei redditi, ha dichiarato 4.819,80 euro di spese di viaggio per 29 viaggi di andata e ritorno verso l” università, calcolati a 0,30 euro per chilometro percorso.
Tuttavia, l “ufficio delle imposte ha voluto riconoscere solo 2.410 euro, sulla base dell” indennità di distanza, in quanto presupponeva uno “studio a tempo pieno”.
Il BFH si è pronunciato a favore dello studente:
Il fattore decisivo non è il fatto che una persona svolga un’attività lavorativa, ma ciò che prevede il regolamento di studio.
Se il corso di laurea non richiede il tempo di un lavoro a tempo pieno (circa 40 ore settimanali), ma solo 20 ore settimanali, come nel caso in questione, allora non si tratta di un corso di laurea a tempo pieno. In questo caso, l’università non può essere considerata il “primo luogo di lavoro”.
Risultato: la detrazione delle spese di viaggio più elevata è ammissibile.
Cosa significa in pratica?
Gli studenti part-time possono includerlo nella loro dichiarazione dei redditi:
- Richiedi il viaggio di andata e ritorno all’università.
- Detrazione di 0,30 € per ogni chilometro percorso, non solo per la sola andata.
Esempio: percorri 30 km per andare all “università, cioè 60 km andata e ritorno.
30 viaggi all” anno = 60 km × 30 × 0,30 € = 540 € di spese legate al reddito.
Importante: dipende dai requisiti ufficiali della tua università. Se il tuo corso di laurea è part-time (ad esempio 20 ore a settimana, 15 crediti ECTS per semestre), potrai beneficiare della detrazione più alta, anche senza un lavoro parallelo!
Cosa puoi fare?
Se stai studiando o vuoi detrarre retroattivamente le spese di viaggio:
- Controlla il tuo certificato di studi: c’è scritto “part-time”?
- Cerca il regolamento dello studio e documenta il carico di lavoro previsto (ad esempio, 20 ore a settimana).
- Calcola i tuoi viaggi in base ai chilometri effettivi (andata e ritorno) e dichiarali come spese legate al reddito nella tua dichiarazione dei redditi.
Il nostro consiglio:
Per molti studenti, la sentenza può significare un risparmio fiscale di diverse centinaia di euro all’anno, soprattutto per i corsi a distanza o nei weekend.
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